San Severino Marche
L’attuale San Severino Marche ha origine dall’importante colonia e municipio romano Settempeda, posizionata strategicamente lungo la via Flaminia, che collegava Roma al mar Adriatico. Il nome odierno si deve al vescovo della città Severino, morto poco prima delle invasioni barbariche dei Goti, nel 545. Per la propria salvezza e per proteggere i resti del santo, i cittadini si rifugiarono sul Monte Nero, fondando il centro abitato che portava il suo nome. Successivamente la città fu dominata dai Longobardi, per passare poi nello Stato della Chiesa. San Severino fu poi un libero comune ghibellino per secoli, fino a ritornare definitivamente sotto il controllo del Papa nel 1445; tale controllo rimmarrà fino all’unità d’Italia.
Dall’originario nucleo, ben visibile a distanza per la torre comunale (alta 40 metri e lievemente inclinata) e per il Duomo vecchio con il suo poderoso campanile, si estende il centro storico fino a valle. Il fulcro del tessuto urbano del borgo è costituito dall’ampia e armoniosa Piazza del Popolo.
Lo storico locale G. Talpa (nel 1738) così la descriveva:
"di figura ovata e circondata da portici che la rendono non solo meravigliosamente vaga e bella ma di gran comodo al popolo per negoziare, per esservi botteghe d’arteri, ed alla nobiltà serve anco di coperto passeggio"
Un gioiello in mezzo al verde
Credit: Saverio Serini